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Censis, l’informazione passa dallo smartphone anche negli ultimi mesi del 2018

10-12-2018   Fabio Mazzocchio Blog

Sempre più varia e integrata, la dieta mediatica degli italiani descritta nel rapporto Censis 2018 parla di una crescita fisiologica dell’utilizzo di Internet e di un’altrettanta fisiologica diminuzione della pervasività del mezzo televisivo tradizionale. Il mobile, onnipresente, è uno dei fulcri di questa trasformazione. Cambiano i paradigmi dell’accesso all’informazione, anche se i telegiornali sembrano riguadagnare terreno sulle piattaforme social, sfruttate da larga parte della popolazione per una comunicazione bidirezionale con il mondo politico, e purtroppo continuano a calare i lettori di libri. Il digitale è una grande opportunità, ma tra cyber bullismo, potenziali lesioni della privacy e fake news, le nuove tecnologie impensieriscono non poco gli italiani. Ecco, voce per voce, i dati più rilevanti dell’indagine.

 

Nel 2018 continua l'ascesa dell'utilizzo del web, la parte del leone continua a farla il Mobile, gli italiani che usano Internet passano dal 75,2% al 78,4%, con una differenza positiva del 3,2% rispetto allo scorso anno e del 33,1% dal 2007. Quelli che utilizzano gli smartphone salgono dal 69,6% al 73,8% (con una crescita annua del 4,2%, mentre ancora nel 2009 li usava solo il 15% della popolazione). Gli utenti dei social network aumentano dal 67,3% al 72,5% della popolazione. Continuano ad aumentare gli utenti di WhatsApp (il 67,5% degli italiani, l’81,6% degli under 30), mentre più della metà della popolazione fa ricorso ai due social network più popolari: Facebook (56%) e YouTube (51,8%). Notevole è il passo in avanti compiuto da Instagram, che arriva al 26,7% di utenza (e al 55,2% tra i giovani), mentre Twitter scende al 12,3%. I media a stampa invece ristagnano nella crisi, a cominciare dai quotidiani, che nel 2007 erano letti dal 67% degli italiani, ridotti al 37,4% nel 2018. Un calo non compensato dai giornali online, che nello stesso periodo hanno registrato un aumento dell’utenza solo dal 21,1% al 26,3%. Invece, gli aggregatori di notizie online e i portali Web di informazione sono consultati dal 46,1% degli italiani. Nel campo dei periodici, restano stabili i settimanali (il 30,8% di utenza, -0,2% in un anno) e i mensili (il 26,5% di utenza, -0,3%).

 

Grande successo in Italia per la "politica da Social": il 16,8% ritiene che siano preziosi, perché così i politici possono parlare direttamente, senza filtri, ai cittadini. Il 30,3% pensa che siano utili, perché in questo modo i cittadini possono dire la loro rivolgendosi direttamente ai politici. Invece, il 23,7% crede che siano inutili, perché le notizie importanti si trovano nei giornali e in Tv, il resto è gossip. Infine, il 29,2% è convinto che siano dannosi, perché favoriscono il populismo attraverso le semplificazioni, gli slogan e gli insulti rivolti agli avversari.